lunedì 23 maggio 2011

Il trend odierno del fumetto...

...è considerare artisti quelli che spacciano il loro essere incapaci di disegnare con una presunta coscienza del "far male"...
ovvero: "non è che non so disegnare, io VOGLIO disegnare male, perchè fa tendenza..."
...e tutti ad elogiare...
Mi è stato detto una volta "non mi piacciono i tuoi disegni, son troppo fatti bene...troppo americani!" 
Ok, ma forse almeno io ho una qualche possibilità di viverci...tu...?

PS. Benvenuti nel blog di una super-nerd-ragazza che ama Star Trek e Battlestar Galactica, disegna fumetti (o almeno ci prova) e riempie la casa di carta (stampata e disegnata).


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10 commenti:

  1. non penso sia artista chi sa disegnare bene e basta.
    se il disegno naif e alla cacchio racconta qualcosa che mi piace,e che piace alla gente,ci possono vivere pure questi pseudo artisti di queste cose...
    anzi,il confine tra "orrendo" e geniale" nel loro caso è più fine,quindi se riesce vuol dire che vale veramente qualcosa...

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  2. Mi sa che il pseudoartista a cui si riferisce Marianna è il sottoscritto... o almeno mi assomiglia molto ;-)
    Comunque, bene o male, è proprio grazie al fumetto che campo da quando avevo vent'anni(ora ne ho 45).
    Attualmente, poi, considerata la crisi, mi ritengo fortunato a pubblicare sia in italy che negli states, e per VERE case editrici, non presunte, immaginarie, o virtuali ( inteso?).
    Sarà per il mio "far male", o per la fortunatamente ininfluente "arrogance" giovanile di certe miei ex allieve (che ho tenuto a battesimo editorialmente)?

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  3. In effetti Bea hai ragione..non ho detto però che non mi piace il disegno alla cacchio (ne ho letti per anni e molti di questi li adoro) ma che spesso viene mascherato il non saper fare di meglio con la presunzione di avere un segno "forte" e di tendenza...
    Insomma, anche Picasso disegnava in maniera non convenzionale, però se gli chiedevi di farti un disegno realistico te lo faceva eccome!
    Detto questo, ben venga la varietà nel mercato del fumetto, anzi, spero che ci possano campare anche tutti quelli che in un modo o nell'altro sono stati educati a pensare che avendo un disegno "bruttino" non sfonderanno mai...:)

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  4. Marianna, davvero non comprendi o fai finta? Il fumetto è un mezzo di espressione/comunicazione, non un manuale di disegno! Il tuo paragone con Picasso è di una banalità incredibile, da non perdonare neppure al pizzicagnolo sotto casa(figuriamoci ad un'aspirante addetta ai lavori!). Perché lo stesso paragone non lo fai con Mariscal, Jean Marc Caro, Satrapi, Greg Irons, Shultz, Chris Reynolds, Druillet, Spiegelman, Gary Panter... tutti autori conclamati del fumetto? Non lo fai perché la tua "tesi" si sfalderebbe come neve al sole!
    A sostituire la cultura con la banalita, c'è sempre e solo da perdere.

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  5. Beh, intanto grazie per aver iniziato a movimentare il blog, ci voleva un po' di pepe in partenza e sicuramente l'effetto è arrivato.
    Mi sembra strano che proprio tu mi venga a dire che il fumetto non è un manuale di disegno, visto che quand'eravamo al corso, eri il primo a portare valanghe di fumetti di svariati autori come "materiale didattico".
    Comunque da queste parti, dove il fumetto conta ancora qualcosa almeno nelle intenzioni, mi pare di capire che ognuno è libero di scegliere il linguaggio che vuole, conscio del fatto però che c'è il rischio che qualcuno non capisca o non gradisca. E' una questione di comunicazione.
    Se però si vuole fare un buon lavoro di promozione e di vendita e un buon successo di mercato, bisogna intanto evitare i "messaggi cifrati" che tanti fumetti underground amano dare, e soprattutto avere rispetto di chi spende soldi dando il massimo ed evitando pigrizia, scaltrezza e pseudo intenti artistici...
    Bisogna scendere a patti con quello che vuole la gente, non fissarsi sul proprio linguaggio e "se gli altri vogliono capire, capiscono, sennò amen"...
    Il fumetto è COMUNICAZIONE, l'hai detto tu stesso. E la comunicazione non è a senso unico.
    Importante è il dialogo, e il pubblico, se capisce il tuo linguaggio, ti risponde apprezzando, comprando, diffondendo.
    Viceversa, ti snobba e basta.
    Quando un linguaggio non convenzionale è veramente potente e comunicativo (vedi autori citati) allora quello diventa moda, detta mercato anche al pubblico.
    Ma sono casi rari, perchè bisogna anche saper raccontare bene, e avere un disegno anche non convenzionale ma funzionale.

    Namaste.

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  6. Marianna, è terribile e sbagliatissimo quello che affermi(è la storia stessa del fumetto che lo dice, non io). Messagi cifrati? O messaggi non capiti per mancanza di cultura? Il fumetto è un linguaggio paritario alla letteratura e al cinema, e come esiste Proust e Stephen King, Von Trier e Spielberg, esiste con la stessa dignità Gary Panter e Claudio Villa.
    L'accezione negativa al termine underground è macroscopicamente la dimostrazione dell' ignoranza di cui parlo. Ma tu lo sai cos'era (perchè non esiste più) l'underground? Chi erano gli autori che ne animavano le intenzioni? Aver portato al corso valanghe di fumetti, per farvi capire la diversità di questo linguaggio è stato con te evidentemente tempo perso ed energia sprecata, visto che ancora una volta non hai capito o fai finta di non capire.

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  7. Bah, sarà terribile e sbagliatissimo come dici tu, ma non sono l'unica a pensarla così, e a queste persona non puoi certo dare degli ignoranti, vacui e superficiali, altrimenti rimarresti tu e altri 4 o 5 amichetti tuoi a mantenere salde queste posizioni...
    Comunque un consiglio, non scambiare l'ignoranza con il gap generazionale che può esserci tra un più che quarantenne come te (atipico) e una ventunenne come me (atipica, perchè no).
    Non scambiare nemmeno i presupposti di un discorso per appunti personali, ai quali comunque ti sei chiamato da solo.
    Io ho riportato il mio vissuto e le mie opinioni, dunque non vedo il motivo delle offese personali nel tuo blog.
    A questo proposito ti ri-posto una postilla che forse ti è sfuggita nel mio primo post:
    >Post scriptum:
    La pubblicazione parziale o totale del contenuto di questo blog sono proprietà esclusiva dell'autrice ove non espressamente specificato.
    L'utilizzo delle immagini e dei post a qualsiasi scopo è severamente vietato salvo concessione dell'autrice previa richiesta.
    Il mancato rispetto del copyright verrà segnalato alle autorità competenti ai sensi di legge.
    Regolati di conseguenza.

    Namastè.

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  8. ma come dimostra il tuo disegno alla gente i disegni naif piacciono. Non c'è nulla da fare,ora vanno molto...e non è che "andare" significhi cominciare a disegnare così solo sapendo di riuscire a vendere,ma proprio entrare nell'ottica di un linguaggio fumettistico inusuale...e più impegnativo di quel che sembra perchè rischia di cadere nel banale all'improvviso non avendo nel disegno un riflesso di vecchie glorie bonelliane o disneyane o quel che vuoi che lo tenga in qualche modo su,ottimo o gradevole,al massimo carino agli occhi di tutti.
    e nessuno può sapere la quantità di impegno che ci sta dietro.
    io credo che pubblicare osando a quel modo sia segno di coraggio.
    poi l'importante è che ognuno faccia del suo meglio. e se non lo si fa ma si vende,chissenefrega,se il prodotto mi piace l'autore può averlo anche sfornato usando i piedi.

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  9. blah blah blah
    tutti avete ragione.
    tutti avete torto.

    però a me tira il culo se un naif per quanto bravo sia mi frega un lavoro nonostante i miei tot anni di studio ed esperienze.

    se voi lo accettate avrete sicuramente una vita più serena della mia.

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  10. Q, non posso che concordare con te...

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